Nivolumb peri-operatorio per il carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio IIIA e IIIB

Nivolumb peri-operatorio per il carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio IIIA e IIIB

Questo studio dimostra che, in pazienti con NSCLC operabile in stadio localmente avanzato (stadio IIIA e IIIB), l'aggiunta di nivolumab alla chemio standard, prima e dopo l'intervento chirurgico di resezione per un cancro al polmone, è in grado di migliorare quasi tutti gli end-point considerati (tasso di risposta patologica completa, sopravvivenza libera da progressione di malattia e la sopravvivenza globale a 2 anni).

Osimertinib migliora la sopravvivenza dei pazienti operati di cancro al polmone EGFR-mutato

Osimertinib migliora la sopravvivenza dei pazienti operati di cancro al polmone EGFR-mutato

Due anni fa, erano stati pubblicati, sempre sul NEJM, i primi dati dello studio ADAURA e già allora era del tutto evidente che l'aggiunta di osimertinib al trattamento standard (4 cicli di chemioterapia a base di cisplatino post-intervento di resezione chirurgica completa o la semplice osservazione) apportava degli evidenti benefici clinici, in termini di sopravvivenza libera da malattia. 
Ora c'è la conferma che sopravvivenza globale é significativamente migliorata anch'essa.

Pembrolizumab peri-operatorio per il carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio iniziale

Pembrolizumab peri-operatorio per il carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio iniziale

Un nuovo studio ha dimostrato che, in pazienti con NSCLC operabile in stadio iniziale, l'uso di pembrolizumab prima e dopo l'intervento chirurgico di resezione per un cancro al polmone è in grado di ridurre del 42% il rischio di recidiva, progressione o morte rispetto alla sola chemioterapia neoadiuvante e chirurgia.

Befotertinib: una possibile alternativa all’osimertinib

Befotertinib: una possibile alternativa all’osimertinib

Autori cinesi hanno condotto uno studio di fase III per confrontare l'efficacia, la sicurezza e la tollerabilità di befotertinib con quella di icotinib, un inibitore dell'EGFR di prima generazione usato in Cina e comparabile a gefitinib, nel trattamento di prima linea del NSCLC avanzato o metastatico con mutazioni EGFR.
Lo studio ha dimostrato che befotertinib produce un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione di malattia rispetto a icotinib.

Promozione dell’adenocarcinoma polmonare da inquinanti atmosferici

Promozione dell’adenocarcinoma polmonare da inquinanti atmosferici

I meccanismi con cui l'inquinamento atmosferico può contribuire al cancro ai polmoni rimangono difficili da individuare. Per cercare di capire come l'inquinamento atmosferico induce il cancro ai polmoni è stato avviato questo studio tecnico-analitico di Hill e colleghi. I risultati supportano l’idea che gli inquinanti atmosferici PM2.5 abbiano un ruolo di promozione del tumore e forniscono slancio alle iniziative di politica sanitaria pubblica che intendono affrontare l'inquinamento atmosferico e ridurre l’incidenza di malattie.

Mutazione EGFR dell’esone 20: quale terapia?

Mutazione EGFR dell’esone 20: quale terapia?

Dai risultati dello studio di fase 1 CHRYSALIS, presentati durante la Conferenza mondiale sul cancro del polmone 2020 di Singapore, è oggi possibile, in presenza di mutazione EGFR con esone 20 il trattamento con l'anticorpo bispecifico amivantamab.

Tepotinib per la Mutazione MET dei tumori al polmone

Tepotinib per la Mutazione MET dei tumori al polmone

Un ampio studio internazionale di fase II dà una chiara risposta: il Tepotinib, in pazienti con una particolare mutazione MET, la cosiddetta "skipping mutation" del gene MET esone 14, dà una percentuale di risposte obiettive che, anche quando valutate da esperti estranei -e perciò indipendenti dal team di ricerca-, si aggira intorno al 50%.

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