L’importanza di richiedere una seconda opinione – La storia di Michael

L’importanza di richiedere una seconda opinione – La storia di Michael

Luglio 2011, è stato l’inizio del mio viaggio.
Per un colpo di fortuna, il mio urologo mi ha ricordato che avrei dovuto fare una TAC dell’addome inferiore perchè mi alzavo per andare in bagno 3-4 volte a notte, fatto comune per gli uomini della mia età, ma nondimeno fastidioso. Quel pomeriggio mi ha chiamato e ha detto “Tutto sembra a posto nella zona addominale, ma la parte superiore della scansione ha captato qualcosa nel lobo inferiore sinistro. Meglio fare una scansione del torace “.
Una settimana dopo mi è stato detto che avrebbe potuto essere un cancro e la Pet lo ha confermato. L’ospedale di Louisville è stato meraviglioso. Il dottor Aziz Ahmad mi ha operato rimuovendo il lobo inferiore sinistro e 19 linfonodi. Nessuna chemio o radiazioni. Tutto pulito.
Un anno dopo, alla TAC di controllo, il dottor Ahmad mi ha chiamato e mi ha detto che sembrava che il cancro fosse tornato. Ma questa volta era un tumore vicino alla aorta.
Troppo vicino al cuore per un intervento chirurgico, quindi mi ha consigliato la chemio e la radioterapia. Ho deciso che sarebbe stata la strada da percorrere.

Molte persone mi hanno suggerito di sentire una seconda opinione, ma la mia decisione era presa. È deciso e basta! Deciso! Abbiamo iniziato a programmare gli appuntamenti e preparare la Tomografia di centratura. Qualcuno mi ha consigliato un oncologo di nome Shane Dormandy. Io e mia moglie lo abbiamo incontrato e lo abbiamo amato. Era così convincente, che qualunque dubbio avessi avuto si è spento.

Ma ancora una volta la gente continuava a dirci di chiedere una seconda opinione. E ancora, volevo solo iniziare come deciso…

Circa una settimana prima che iniziassi la chemio e le radiazioni, mia moglie ed io eravamo sdraiati a letto a guardare la TV, quando è apparso uno spot pubblicitario della Bonnie Addario Lung Foundation, ma tra i batteristi, e ciò ha attirato la mia attenzione, c’era una bambina di 7 anni di nome Jill (se ricordo bene) che aveva un cancro ai polmoni. Come può essere? 7 anni ? Ad ogni modo, abbiamo annotato le informazioni sulla fondazione e mia moglie ha chiamato la mattina dopo. Non avevamo mai sentito parlare di Bonnie Addario.
Mia moglie ha parlato con Bonnie la mattina seguente. Quando sono tornato a casa dal lavoro, mi ha detto che avremmo dovuto conoscre Bonnie dall’inizio di questo viaggio.

Ci ha mandato all’UCSF (University of California, San Francisco) e ha cercato di entrare in contatto con il dottor David Jablons. Anche noi abbiamo iniziato a cercare il dottor Jablons su YouTube ed abbiamo visto che era una rock star. Questo è il medico che vogliamo. Ma era in Cina con sua figlia e mancavano ancora 3 settimane al suo ritorno a casa.
Nel frattempo, il cugino di mia moglie conosceva qualcuno all’UCLA Med Center di Los Angeles e mi aveva fissato un appuntamento. Non volevo andare, ma sapendo che non potevamo entrare in UCSF in questo momento, ero letteralmente a pochi giorni dall’inizio della chemio e delle radiazioni e sua cugina aveva preso l’appuntamento, vi siamo andati con esitazione. Durante il viaggio ho detto a mia moglie: “Non mi interessa cosa dice l’UCLA, a questo punto vado avanti con la chemio e le radiazioni”.
All’UCLA abbiamo incontrato il chirurgo toracico Dr. Lee. Ha esaminato la mia cartella clinica e ha suggerito con calma di rimuovere l’intero polmone. CHE COSA?? Nessuno l’ha mai detto! Come respirerò? Non tornerò mai più al lavoro, o mai più a giocare a golf, non suonerò mai la batteria, la mia vita, come so che è finita! Egli invece ci ha parlato, se avessi fatto radiazioni, il danno sarebbe stato irreversibile.
Spiacente, non un’opzione. Il viaggio di ritorno da Los Angeles fu tranquillo e deprimente. Dovevo iniziare la chemio e le radiazioni in 3 giorni.

Poi abbiamo ricevuto la chiamata dall’UCSF di san Francisco. Il dottor Jablons non era ancora tornato dalla Cina, ma ho potuto parlare con il dottor Michael Mann e ci siamo accordati per l’indomani.
La prima domanda che mi ha posto è stata “So che hai ottenuto alcune opinioni. Puoi dirmi quali sono?”. Ho risposto “Se non ti dispiace, puoi darmi la tua opinione e poi ti parlerò delle altre”. Bene, ha iniziato a darci diverse opzioni che erano anche alcune delle nostre seconde opinioni, ma la sua ultima era quella che riteneva fosse l’opzione migliore. Rimuovi l’intero polmone! Di nuovo ho detto: “Come respirerò”? Ha detto con l’altro polmone. ha detto che le asportazioni totali sono molto comuni.

A questo punto ho sentito che l’UCLA e l’UCSF suggerivano entrambi lo stesso intervento. Deve essere la strada da percorrere. Così ho annullato sia la radioterapia che la chemio.

Lunedì 16 luglio 2012, alle 6:00, sono entrato all’UCSF a San Francisco. L’intervento è andato come previsto e da lì sono stato portato in terapia intensiva.
La mattina seguente sono venute le infermiere a farmi alzare per la prima passeggiata. Riuscivo a malapena ad alzarmi dal letto. Mentre cercavo di camminare, potevo solo strascicare i piedi. Cosa mi è successo? Sono entrato qui ieri sentendomi completamente sano e ora, un giorno dopo, riesco a malapena a camminare ?
Cosa ho fatto? Ho rovinato la mia vita! Non tornerò mai più a lavorare, non giocherò mai a golf né farò attività esterne, ho completamente messo a ferro e fuoco la mia vita! Perché l’ho fatto? Ero traumatizzato! Mentre lottavo per camminare intorno all’unità di terapia intensiva, ho sentito di aver commesso un errore enorme e non c’era modo di tornare indietro.
Quando l’infermiera mi ha riportato nella mia stanza, stavo cercando di elaborare che la mia vita non sarebbe mai stata la stessa.

La vita come l’avevo conosciuta negli ultimi 57 anni era finita. Ero assolutamente devastato! Bene, ogni giorno che passava, le mie passeggiate diventavano un po’ più facili, ma avevo sempre il fiato corto. Venerdì (20 luglio 2012) sono tornato a casa. Mi era stato detto che dovevo camminare il più possibile.

All’inizio, solo camminando dalla mia macchina parcheggiata in strada fino alla porta di casa mia, ansimavo alla disperata ricerca di aria.
Così ho camminato, camminato, e camminato ancora un po’… e … sei settimane dopo giocavo a un torneo di golf. Suonavo di nuovo la batteria. Facevo tutte le mie normali attività quotidiane che ero solito fare prima dell’intervento. Sei settimane dopo sono anche tornato al lavoro!
Come ha detto il dottor Mann, “Più cammini, più l’altro polmone cresce e compenserà la mancanza del polmone mancante.”

La mia prima TAC ha confermato il fatto che il mio polmone era cresciuto in modo significativo.
Ora, 3 anni e mezzo dopo, l’unica cosa che è cambiata nella mia vita è che se corro rimango senza fiato. Non sono mai stato un corridore o anche un jogger, quindi davvero nulla è cambiato fisicamente. Ovviamente molto è cambiato nella mia testa.

Uno dei miei amici più cari, Dan Nolan, con cui avevo lavorato per 30 anni, è stato diagnosticato un cancro 5 anni prima di me. Era devastato, pazzo e la negatività che ha espresso, l’abbiamo vista tutti. Ha avuto molti trattamenti per un periodo di 3 anni. Pochi mesi prima di morire mi ha detto qualcosa di così profondo, ma allora non avevo compreso.
Ha detto: “Non avrei mai pensato di dirlo, ma il cancro si è rivelato una benedizione e un dono in un modo molto strano”. DI CHE DIAVOLO STA PARLANDO? Ovviamente non riuscivo a capirlo. Ha continuato e ha parlato di come le persone si sono prodigate per sostenerlo. Amici, conoscenti, anche persone che non conosceva. L’Amore e la compassione che riceveva erano una medicina migliore di quella che qualsiasi medico poteva dare.
Bene, 5 anni dopo era ora il mio turno e ho capito perfettamente cosa intendeva.
La gentilezza che proviene dalle persone è travolgente.
Persone che conosci, persone che non conosci. Ho ricevuto uno scialle da preghiera da una donna che non avevo mai incontrato prima. L’ho indossato ogni volta che ho fatto la chemio.
Carte, e-mail, cene. Ti rendi conto che non sei solo in questo viaggio. So che questo può sembrare strano, ma se mi fosse stato concesso un desiderio nella mia vita, non credo che avrei rimosso il mio viaggio contro il cancro. Ho visto tutto il bene che le persone hanno in loro e mi ha aperto gli occhi su come avevo bisogno di intensificare e mostrare molta più compassione e comprensione.
Ricorderò sempre che una delle prime telefonate che ho ricevuto dopo essere tornato al lavoro: è stata di un uomo che conoscevo. Mi ha detto che a un suo amico era stato diagnosticato un cancro ai polmoni e mi ha chiesto se mi sarebbe dispiaciuto parlare con lui. Ho detto ovviamente di no. Ho riattaccato il telefono e ho detto a mia moglie: “Cosa posso dire a questa persona?” Adesso non ricordo se mi ha chiamato o l’ho chiamato io, ma ho finito per parlare con lui e sua moglie, Bill e Ruth, che stavano appena iniziando il loro viaggio.

Link all’articolo originale

ALCASE will note on the translated page(s): “Copyright GO2 Foundation for Lung Cancer. Used with permission”

Nota:Se il tumore è vicino al centro del torace, il chirurgo può indirizzare per una pneumonectomia, cioè la rimuozione dell’intero polmone

 

 

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