Il cancro mi ha permesso di vivere – La storia di Trish Strulson

Il cancro mi ha permesso di vivere – La storia di Trish Strulson

Sono una sopravvissuta, una combattente, una viaggiatrice e una esploratrice. Tre anni e mezzo fa non ero nulla di tutto questo.

Mia figlia Taylor ha avuto il difficile compito di dirmi che avevo il cancro ai polmoni. Avevo solo 44 anni. Il chirurgo informò Taylor della diagnosi dopo aver eseguito la lobectomia. Mi sono svegliata dall’intervento con lei che stava sopra di me piangendo.

E’ stato terribile, ma, ripensando a quel momento, ora mi rendo conto che è stato anche uno dei momenti più importanti della mia vita: aveva senso che la mia bellissima figlia fosse l’unica ad aprire quella porta verso il futuro.

Al momento della diagnosi, ero sposata con mio marito da 20 anni. Siamo andati in crisi per un po’di tempo e la mia diagnosi di cancro ha solo amplificato la mia solitudine. Ho vissuto gran parte della mia vita per gli altri. La mia diagnosi mi ha dato la chiarezza di vedere che avevo bisogno di vivere la vita per me stessa e sperimentare tutto ciò che ha da offrire come un viaggio in Florida o anche una serata fuori con gli amici per giocare a bingo. Non avrei lasciato che il cancro mi portasse via il mio tempo.

Come madre, ho scoperto attraverso la malattia che avevo bisogno di lasciar vivere la vita dei miei cari a modo loro. Ho sempre guidato Taylor, prendendo decisioni per lei e indirizzandola in certe direzioni. Temevo che non sarebbe stata in grado di andare avanti nella sua vita senza di me. Chi sarebbe venuto in suo aiuto quando aveva bisogno? Mi sono resa conto che aveva molto da crescere, ma sapevo anche che aveva bisogno di uno spazio per sbocciare da sola. La mia malattia mi ha fatto pensare molto più al futuro dei “che cosa succede se“. La vita è troppo breve per preoccuparsi. Sia Taylor che io avevamo bisogno di vivere la nostra vita più piena, qualunque potesse essere.

La mia nuova normalità oggi consiste nel passare da un controllo all’altro, circondata di persone che si prendono cura di me e portano positività nella mia vita.
Quando ho incontrato il mio nuovo compagno Gorge, gli ho parlato del mio “mai fatto prima” e insieme abbiamo deciso di iniziare a cancellare quella lista. Mi ha portato in Florida un anno fa e abbiamo pianto entrambi mentre attraversavamo la linea di confine.

La mia forza si trova nell’amore che ho per lui, mia figlia e i nipotini. Combatto per loro e per domani, il giorno dopo e il giorno dopo ancora. Voglio vivere e il cancro mi ha permesso di vivere!

Il mio consiglio agli altri di fronte a questa malattia sarebbe di combattere, non sentirsi dispiaciuti per se stessi e assolutamente non essere una vittima. Bisogna vivere ogni giorno al massimo, ridere e amare. Bisogna ascoltare il proprio corpo e se qualcosa non va occorre fare qualcosa al riguardo.

Sono stata un sacco di cose tre anni e mezzo fa, ma oggi sono molto di più. Ora sono una madre, un’ amica e una partner migliore. Sono una orgogliosa sopravvissuta di cancro ai polmoni che sta vivendo nel modo migliore la sua vita.  Il cancro mi ha permesso di vivere!

Storia tratta da Lung Cancer Alliance

ALCASE will note on the translated page(s): “Copyright GO2 Foundation for Lung Cancer. Used with permission”

 

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