CONTESTO I: Radioterapia del cancro del polmone metastatico: lo standard terapeutico fino ad oggi.
La radioterapia ha un ruolo importante nel controllo dei sintomi e oltre il 40% di tutti i trattamenti radioterapici viene somministrato con intento palliativo. Nell’impostazione palliativa, la radioterapia viene solitamente erogata utilizzando un trattamento con fasci esterni ad alta energia. da un acceleratore lineare. Le metastasi ossee possono essere trattate con radioisotopi sistemici per via endovenosa e la disfagia con la brachiterapia endoluminale. Un principio generale della radioterapia palliativa è che essa dovrebbe essere somministrata nel minor numero possibile di sedute radioterapiche ed essere associata a una tossicità acuta minima. Le principali indicazioni per la radioterapia palliativa sono la gestione dei sintomi dovuti alla crescita locale del tumore e all’infiltrazione. Questi includono dolore da metastasi ossee, dolore viscerale da metastasi dei tessuti molli e dolore neuropatico da tumore spinale, pelvico e ascellare. I sintomi pressori locali sono particolarmente intensi e potenzialmente pericolosi quando interessano il sistema nervoso; quindi la compressione del canale spinale rimane una delle poche vere situazioni di emergenza in cui è indicata la radioterapia. Allo stesso modo, le metastasi cerebrali, meningee o della base cranica richiedono una valutazione urgente. L’ostruzione di una via anatomica di comunicazione o di deflusso, può portare a sintomi significativi e anche in questo caso la radioterapia locale può essere preziosa. Tali indicazioni includono disfagia, ostruzione bronchiale, edema alle gambe o alle braccia, ostruzione della vena cava o idrocefalo. Infine l’emorragia può raramente pericolosa per la vita. La radioterapia locale per tumori sanguinanti nel polmone, bronchi, intestino, tratto genito-urinario e pelle è molto efficace nel controllo del sanguinamento.
Fonte: Oxford Acamedic
CONTESTO II: Radioterapia del cancro al polmone metastatico: lo standard terapeutico di domani?…
Oggi comincia a farsi strada un concetto che consente alla Radioterapia (ma anche alla Chirugia) di affacciarsi al trattamento con intenti curativi, anche in caso di (poche) metastasi a distanza. Si tratta del trattamento della malattia oligometastatica, di cui si parla diffusamente al link: https://www.alcase.eu/news-ricerca/cancro-al-polmone-oligometastatico/
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Non vi sono altre indicazioni alla Radioterapia per le ragioni espresse nella risposta della Prof.ssa Ramella a Beatrice.
Gent.ma prof.ssa Ramella,
vorrei sapere perché in presenza di metastasi non può essere effettuata la radioterapia al tumore primario.
La ringrazio.
Beatrice
Carissima Beatrice,
in presenza di lesioni in altre parti del corpo, non è utile trattare con una terapia locale una lesione polmonare perchè, se la malattia ha raggiunto sedi esterne al torace, vuol dire che ci sono cellule tumorali nel sangue che hanno causato la comparsa delle altre lesioni e quindi serve una terapia che va nel sangue come la chemioterapia, le terapie target e l’immunoterapia.
Diversa è la situazione di pazienti che stanno già eseguendo una terapia sistemica, le altre sedi stanno rispondendo ed allora, soprattutto se le lesioni a distanza sono in numero limitato, si può pensare di aggiungere al trattamento sistemico anche quello locale come quello radioterapico.
Spero di essere stata abbastanza chiara.
Buona giornata
Buona serata
Prof.ssa Sara Ramella
Full Professor and Chair
Radiation Oncology
Campus Bio-Medico University
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