Cancro al polmone e rischio fumo

Cancro al polmone e rischio fumo

tanti motivi per non fumare

«Cancro al polmone, se non si fumasse sarebbe solo una malattia rara»  titola il Corriere della Sera…

Nelle ultime settimane, numerosi articoli, anche di importanti quotidiani nazionali, sono usciti con titoli ad effetto, molto simili fra loro o addirittura identici a quello del Corriere su riportato.  L’argomento è stato suggerito alla stampa dal Prof. GV Scagliotti, a margine del recente meeting di esperti italiani ed europei sul cancro del polmone, “The Bridge – Bridging the present and future”.

Premettiamo che il tabagismo, ovvero la dipendenza dal fumo di sigaretta, è CERTAMENTE un’importantissimo fattore di rischio per il cancro al polmone. Su questo punto non ci sono dubbi, e non perché lo andiamo ripetendo continuamente noi di ALCASE, ma perché lo affermano -categoricamente- tutte le società scientifiche di medicina respiratoria ed oncologica, e tutte le organizzazioni sovranazionali dedicate alla tutela della salute umana, a cominciare dall’OMS.

Non ci sono neanche molti dubbi sul fatto che il tabagismo rimane ancora oggi il più importante fattore di rischio per il cancro al polmone.  Tuttavia non è l’unico, come evocato dal titolo in questione.

In effetti, in Gran Bretagna, negli Stati Uniti e in molti altri paesi di lingua anglosassone, si sta chiaramente prendendo atto del fatto che l’incidenza del cancro al polmone in coloro che non hanno mai fumato sta rapidamente crescendo.  Ne son prova due studi presentati all’ultima Conferenza Mondiale sul Cancro del Polmone (Denver, 8 settembre 2015).   Nel primo studio, la percentuale dei non fumatori con diagnosi di carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) era schizzata dal 13% al 28% nel corso di 6 anni, come sottolineato dal Dr. Eric Lim, del Royal Brompton & Harefield NHS Foundation Trust di Londra, Regno Unito, portavoce del gruppo di lavoro. E molti di questi pazienti si presentavano, già inizialmente, con malattia in stadio avanzato. Il secondo studio riguardava l’incidenza del cancro al polmone nei non fumatori statunitensi. Tale incidenza era in sensibile aumento in tre diverse istituzioni americane, ed era più significativa per il NSCLC.  In un Istituto, per esempio, il tasso dei non fumatori era salito dal 8,9% del 1990-1995 al 19,5% del 2011-2013.

E in Italia?…  Si direbbe che è in corso lo stesso fenomeno, se dobbiamo dar fede alle dichiarazioni di qualche anno fa dello stesso GV Scagliotti, e che noi ci sentiamo perfettamente di sottoscrivere:

«Il tumore ai polmoni tra i non fumatori  è in forte crescita in Italia, soprattutto tra i giovani. Le cause sono ancora da indagare, ma sappiamo che circa un nuovo caso su cinque ormai riguarda proprio persone che non hanno mai messo una sigaretta in bocca. Colpa – in parte – dell’inquinamento atmosferico, di determinati cancerogeni chimici come l’amianto, ma anche di alterazioni genetiche.»”

Rimane a questo punto da chiedersi: a quale Prof. Scagliotti dare fiducia?… A quello del 2016 (che ha ispirato il titolo in discussione e che noi contestiamo perché eccessivo e fuorviante), o a quello del 2010 le cui parole sono perfettamente in linea col nostro pensiero e, soprattutto, con quanto recentemente osservato in Inghilterra e negli Stati Uniti?…

Noi non abbiamo dubbi in merito, e vorremmo concludere con una sintesi del pensiero ALCASE su tutta la questione:

  1.  Il tabagismo è indiscutibilmente causa di cancro al polmone.
  2.  Ancora oggi il tabagismo è la causa principale del cancro al polmone, e tra le più facili cause da rimuovere. Ne discende che ogni sforzo possibile deve esser fatto per ridurre, fino alla sua scomparsa, questa piaga sociale.
  3. Il tabagismo non è più l’unica causa di cancro al polmone, ma già oggi il ruolo di cause non correlate al tabagismo (Radon, inquinamento atmosferico, genetica, amianto…) è NON MARGINALE.  Così, l’impegno contro il tabagismo non deve oscurare l’impegno a rimuovere le altre cause certe del tumore.

A queste linee guida in fatto di prevenzione primaria cercheremo di attenerci per il futuro, e vi preghiamo di farci notare un nostro eventuale, involontario discostamento dalle stesse…

Gianfranco Buccheri

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