Aggiornata dalla GLCC la propria scheda informativa sullo screening del cancro al polmone. Con la speranza di poter sempre più convincere le nazioni del mondo che lo screening con TC toracica a basso dosaggio consente di rilevare le fasi iniziali della malattia, ben prima che si manifestino i sintomi, e, conseguentemente, di offrire un trattamento assai più efficace.
Prevenzione secondaria
Dal vocabolario Treccani:
PREVENZIONE: Adozione di una serie di provvedimenti per cautelarsi da un male futuro, e quindi l’azione o il complesso di azioni intese a raggiungere questo scopo. Genericamente, ogni attività diretta a impedire pericoli e mali sociali di varia natura …
In oncologia, il “male futuro” da cui cautelarsi è: la nascita di un cancro (PREVENZIONE PRIMARIA), la manifestazione di un cancro in una fase già avanzata del suo sviluppo e perciò difficilmente curabile (PREVENZIONE SECONDARIA), e la ripresa evolutiva di un cancro già radicalmente trattato (PREVENZIONE TERZIARIA).
Per il cancro del polmone, prevenzione terziaria è sinonimo follow-up post-chirurgico, mentre prevenzione primaria è sinonimo di LOTTA AL TABAGISMO, ma non solo… è anche sinonimo di lotta al radon, all’ asbesto, all’ inquinamento urbano ed ambientale.
La prevenzione secondaria si basa sul riconoscimento precoce dei sintomi e soprattutto dello SCREENING. In questa pagina parliamo appunto di prevenzione secondaria, e di screening in particolare.
Prevenzione Secondaria del Cancro al Polmone
Il problema
Il cancro del polmone è la causa più frequente di morte per cancro. Si calcola che nel mondo, ogni anno, muoiano oltre 1.800.000 di persone (più di tutti i morti della seconda guerra mondiale), di cui quasi 300.000 in Europa e 33.531 in Italia (E-Atlas della Global Lung Cancer Coalition).
Altri tumori sono più frequenti del cancro al polmone. Per esempio, il cancro del seno, per le donne, ed il cancro della prostata, per gli uomini. Ma la loro mortalità è notevolmente inferiore se confrontata a quella del cancro del polmone, le cui vittime (sia in Italia che in molti altri paesi del mondo) sono tristemente molte di più.
Perché ciò avviene?
Non perché il cancro al polmone sia costituito da un qualche tipo speciale di tumore: esso è formato principalmente da “adenocarcinomi”, gli stessi del tumore al seno e di quello alla prostata…
Non perché dal punto di vista biologico-molecolare sia diverso dagli altri, con i quali condivide molte mutazioni genetiche…
Non perché sia caratterizzato da un’alta velocità di moltiplicazione cellulare che invece risulta bassissima, se confrontata ad altri particolari tipi tumori liquidi e solidi -per nulla mortali- come, ad esempio, il seminoma….
Il cancro del polmone è il più mortale di tutti i tumori per una sola e semplice ragione: cresce per lungo tempo silente. Non è visibile né palpabile dall’esterno (come il tumore al seno) e cresce per anni all’interno di un organo insensibile, il polmone, dove mancano terminazioni sensitive. Ciò significa che normalmente si manifesta in maniera tardiva, quando la sua crescita compromette qualche funzione polmonare o intacca organi extra-polmonari.
Il risultato è che la diagnosi vien fatta, in oltre l’80% dei casi, quando il tumore è ormai divenuto inoperabile, con prospettive di sopravvivenza assai ridotte (poco più del 15% a 5 anni).
La soluzione
La sopravvivenza sarebbe invece radicalmente diversa se il tumore fosse scoperto in uno stadio precoce di malattia (la sopravvivenza a 5 anni dello stadio I di malattia è compresa fra il 77-92% degli operati).
Come rispondere?
Riducendo l’eccessivo numero di diagnosi tardive (terapeuticamente inutili). In tale ambito, l’azione di ALCASE si sviluppa su due fronti:
- Cercando di accelerare l’introduzione di un programma nazionale di screening. Come per tutti i programmi di screening già esistenti (mammella, genitali femminili, prostata, colon-retto), lo scopo è sempre quello di individuare il tumore in una fase del tutto iniziale di crescita, quando ancora asintomatico e clinicamente silente. Lo screening consentirebbe di operare la maggior parte dei tumori individuati, con le alte probabilità di guarigione già accennate.
- In attesa della introduzione dello screening e per tutte le persone a basso rischio che l’introduzione screening non potrà coprire, l’obiettivo è quello di aumentare la conoscenza dei sintomi della malattia. Uno studio internazionale ne ha evidenziato, in Italia e a livello globale, una diffusa ignoranza (sondaggio shock). Combattere questo stato di cose è l’altro modo per combattere la piaga delle diagnosi tardive. Come vuole il buon senso, ma anche come dimostrato recentemente in un rigoroso studio britannico: “Lung cancer stage-shift following a symptom awareness campaign” è possibile ottenere più diagnosi precoci con opportune campagne di sensibilizzazione. Da 6 anni, il video di ALCASE, “SINTOMI E SEGNI DEI TUMORI AL POLMONE”, che ha abbondantemente superato le 500.000 visualizzazioni su YouTube, risponde egregiamente allo scopo.
Fondamentale, tuttavia, rimane l’introduzione gratuita dello screening del cancro al polmone a livello nazionale per tutti i soggetti a rischio (con coperta del SSN). Su questo, la petizione di ALCASE (su change.org e cartacea) ha già di gran lunga superato le 12.000 firme, e continua a raccoglierne.
COME AIUTARE
Alcase chiede di firmare e far firmare la nostra petizione su CHANGE.ORG,
semplicemente CLICCANDO SULL’IMMAGINE e seguendo le indicazioni.
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