Riceviamo questa email e pubblichiamo
Cari tutti,
desidero parlarvi dell’intensa esperienza che ho vissuto la scorsa settimana nella nostra Community.
Ho scoperto da pochissimo l’esistenza delle STANZE di ALCASE e ho provato a partecipare.
L’esperienza è stata molto intensa, come mi attendevo.
Pazienti e malati si sono ritrovati a parlare di vita e di morte, di farmaci e percorsi. Ciascuno in massima libertà.
Tutto ciò è molto arricchente e mi fa dire: occorre andare avanti!
Purtroppo per far proseguire Le STANZE occorrono almeno 80 iscritti…
Questo è un appello a chi vuole parlare e ascoltare, confrontarsi e capire.
C’è uno spazio protetto e riservato in cui si è tutti alla pari, perchè non approfittarne?
Partecipate!
Se funziona… diamo spazio!…
E facciamo crescere Le Stanze tutti assieme!
Elena
Nota Redazione
Molte associazioni americane, tra cui Lung Cancer Foundation of America (LCFA), puntano sull’interscambio tra pazienti e famigliari che consente di dare e ricevere preziose informazioni, ma anche condividere stati d’animo, incertezze, e dubbi… Soprattutto aiuta a non sentirsi soli, facendo parte di una grande comunità che vive la stessa realtà.
Commento del Dr. Gianfranco Buccheri, direttore medico di ALCASE Italia ODV
Come dicevamo alla pagina web dedicata alle Stanze, noi di ALCASE sappiamo quanto sia importante per i malati e per i loro famigliari confrontarsi con altri pazienti o caregiver. Sappiamo che l’interazione fra persone che vivono la stessa condizione dà un grande supporto psicologico. Sappiamo che tale sostegno, durante il trattamento, può essere non solo benefico, ma anche terapeutico. Sappiamo che aprirsi e parlare liberamente evita che crescano paure e sentimenti di resa, facendo scoprire che ansia e depressione sono stati d’animo comuni, ma che c’è modo di contenerli e, poi, superarli. Sappiamo quanto sia importante non sentirsi soli.
La lettera qui pubblicata è un segno evidente del fatto che avevamo visto giusto. Le stanze di ALCASE sono un importante mezzo di comunicazione, per l’immediatezza che non è possibile raggiungere scrivendo e commentando dei semplici post.su FaceBook. E noi vorremmo tenerle aperte per voi finché ce ne sarà bisogno. Ma solo se tanti di voi lo vorranno. Come Elena.