Quando è preferibile la sola terapia di supporto e sintomatica?

Quando è preferibile la sola terapia di supporto e sintomatica?

CONTESTO

La terapia di supporto contro il cancro migliora la qualità della vita e la gestione dei sintomi
terapia di supporto e sintomaticaLa terapia di supporto del cancro utilizza modalità basate sull’evidenza per prevenire e gestire gli effetti collaterali del trattamento del cancro. Non è pensato per curare direttamente il cancro. Invece, l’approccio è progettato per supportare i pazienti durante il trattamento convenzionale. Il suo obiettivo è affrontare i bisogni fisici, psicosociali e spirituali dei pazienti durante il trattamento per migliorare la loro qualità di vita. Le terapie possono includere il supporto nutrizionale, la gestione del dolore, i servizi di salute comportamentale e la riabilitazione oncologica. Chiunque si trovi sul continuum del cancro, dalle fasi iniziali alla sopravvivenza, può beneficiare di cure di supporto.

Le cure di supporto comprendono anche le cure palliative o le cure di conforto. Tuttavia, i pazienti spesso interpretano erroneamente questi termini. Quando sentono “cure palliative” o “cure di conforto”, alcune persone credono erroneamente che siano sinonimo di cure di fine vita o che siano destinate solo a persone con cancro avanzato. Alcuni pazienti ritengono che la terapia di supporto venga utilizzata al posto del trattamento convenzionale del cancro. Queste idee sbagliate spesso impediscono alle persone di cercare e utilizzare risorse benefiche progettate per prevenire e gestire gli effetti collaterali del trattamento del cancro.
Fonte Cancer Center

Nota: in alcuni rarissimi casi già alla diagnosi e più frequentemente alla fine di un lungo e complesso percorso terapeutico che è impossibile proseguire, le cure palliative sono l’unica opzione di trattamento.  PRIMUM NON NOCERE.  (Gianfranco Buccheri)


Prima di tutto, professore, la saluto distintamente e la ringrazio. Mia madre Felicina, 95 anni, circa un mese fa ha avuto problemi di ossigenazione.
Portata immediatamente in ospedale, le hanno diagnosticato polmonite bilaterale.
Dopo le cure sembrava tutto passato, ma dalla tac toracica di controllo hanno trovato una massa neoplastica di 3×2 cm all’apice del polmone.
La mamma ha tutte le analisi perfette ma è debilitata dalla polmonite. Secondo la dottoressa non sarebbe in grado di sopportare, ora come ora, un prelievo per biopsia.
Tra l’altro la mamma è portatrice di pacemaker per fibrillazione atriale. La dottoressa ci ha consigliato di non intraprendere nessuna cura, ma di ripetere la tac tra 4/5mesi per verificare la massa e comunque, vista l’età di mamma, anche se essa dovesse aumentare di volume non fare assolutamente nulla….
Vorrei cortesemente avere una sua opinione in merito, sperando che i pochi indizi possano bastare.
Grazie con tutto il cuore
Mario Infetti

Gentile sig. Mario...

in assenza di un esame istologico, e quindi, non sapendo con certezza di che malattia si tratta, non è possibile fare alcun trattamento.

Credo comunque che quanto proposto dalla sua dottoressa sia condivisibile e dettato dal buonsenso

 

oncologia polmonare

Cordialmente

Federico Cappuzzo MD
Director Oncology and Hematology Department

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