CONTESTO
L’importanza della caratterizzazione molecolare del NSCLC è stata dimostrata in molti studi, che hanno avuto un impatto importante sulla pratica clinica. I pazienti in cui i tumori hanno driver oncogenici targetizzabili e che hanno accesso a terapie abbinate hanno dimostrato di avere tassi di risposta migliori, sopravvivenza libera da progressione più lunga e punteggi di qualità della vita migliori rispetto ai pazienti non selezionati trattati con la chemioterapia tradizionale. Infatti, il Lung Cancer Mutation Consortium ha analizzato i tumori di 1.007 pazienti con NSCLC e ha dimostrato guadagni assoluti nella sopravvivenza globale nei pazienti in cui è stato identificato un driver oncogeno nei campioni bioptici e che sono stati trattati con terapie mirate abbinate rispetto a quelli che non hanno ricevuto terapie dirette al genotipo (3,5 anni contro 2,4 anni, hazard ratio = 0,69; p = 0,006). Pertanto, l’identificazione di questi biomarcatori predittivi è un passaggio fondamentale nel processo decisionale relativo al trattamento per i pazienti con NSCLC.
Fonte: J. bras. pneumol. vol.45 no.3 São Paulo 2019 Epub June 03, 2019 https://doi.org/10.1590/1806-3713/e20190139
Gent.mo Dott Capuzzo,
in occasione di una Sindrome coronarica acuta ( STEMI) insorta il giorno 26 Dicembre, mio padre è stato sottoposto ad una rivascolarizzazione coronarica con posizionamento di DES in urgenza sull’IVA. La procedura è stata completata dopo 2 giorni con il posizionamento di uno stent medicato sulla CDX e sul ramo circonflesso.
La fx cardiaca è conservata ( FE 55-60%), con una lieve ipocinesia dell’apice. Attualmente è in doppia antiaggregazione ( clopidogrel + ASA).
Il 30 dicembre esegue Rx torace di routine, in cui si evidenzia un nodulo al lobo sup dx. esegue TC torace con mdc che depone per neoformazione primitiva del polmone di 2, 7 cm, LNF polmonari e mediastinici negativi.
Esegue TC addome con mdc negativa, TC collo con mdc negativa e TC encefalo con mdc negativa.
Il 7.01 esegue RMN encefalo con mdc che evidenzia una lesioni ripetitiva in sede frontale ed una in sede occipitale sn, entrambe di 2 mm.
PET total Body eseguita il 12.01 evidenzia solo il nodulo polmonare.
Se mio padre non avesse fatto RMN encefalo ( leggo che è indicata in tumori > 3 cm ed in caso di sintomi neurologici), con la PET e la TAC encefalo nagative, avrebbe fatto direttamente la lobectomia dx per uno stadio !.
Ora, la mia domanda è: non tutti i pz fanno RMN encefalo quindi sarà capitato di operare con intento di radicalità pz con TAC encefalo negativa e con micrometastasi cerebrali misconosciute.
Potrebbe essere successo che in questi pz dopo intervento e chemiotp le metastasi misconosciute siano regredite ed i pz abbiano avuto una buona prognosi, continuando ad avere TAC di controllo negative.
Considerando che il nodulo polmonare può essere aggredito, secondo lei quale sarebbe la migliore strategia da adottare? Sono una collega anestesista ed i miei colleghi danno indicazione per biopsia e terapia medica.
La ringrazio per l’attenzione.
Letizia Toccaceli
Gentile Letizia ...
il quesito che è estremamente interessante e la terapia è fortemente condizionata dal tipo istologico. Nel caso di microcitoma il trattamento di riferimento è la chemioimmunoterapia ed eventualmente anche la radioterapia. Invece nel non microcitoma la chirurgia viene considerata anche in presenza di una metastasi encefalica unica, purchè il tumore al polmone sia in fase iniziale, come sembra nel caso descritto.
Oltre alla chirurgia una terapia medica è indicata e la scelta si basa sulle caratteristiche del paziente e sulle caratteristiche della malattia.
Nel caso illustrato credo quindi che una biopsia per definire la natura della malattia sia assolutamente indispensabile.
Saluti
Federico Cappuzzo MD
Director Oncology and Hematology Department
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