Linee guida per la diagnosi precoce del cancro al polmone.  Esistono?…

Linee guida per la diagnosi precoce del cancro al polmone. Esistono?…

Buonasera dottor Buccheri,

la leggo da qualche mese e non posso fare a meno di dirle anche che mi è stato utile per spingere lo pneumologo che si stava occupando di mio padre, cui è stato diagnosticato un k polmonare oligometastatico (al colon, senza coinvolgimento linfonodale!) ad approfondire il suo caso.

Fatta questa premessa, mi preme porle due domande.

Innanzitutto, vorrei sapere se esistono delle linee guida che impongono al medico pneumologo che ha in cura un paziente con sintomi suggestivi di carcinoma polmonare e con franchi fattori di rischio di prescrivere l’effettuazione di una TC al torace.
Linee guida diagnosticheLe chiedo questo perché mio padre ha avuto il primo episodio di emoftoe a giugno scorso. Ha effettuato (su indicazione di mia sorella, radiologa) immediatamente un rx torace, risultato negativo. A settembre ho notato che la tosse e l’emoftoe si sono ripresentate, per cui ho deciso di far visitare mio padre da uno pneumologo. Ha fatto parecchie visite, durante le quali è stata effettuata una spirometria, dalla quale è risultato solo un lieve deficit ostruttivo, e prescritte indagini, come ad es. tamponi faringei, e farmaci inalatori per il trattamento di una presunta BPCO. Tutto, tranne la cosa più importante, ovvero una TC, quantomeno senza mdc. Quest’ultima è stata effettuata solo a novembre, per di più su mia insistenza, dato che mio padre aveva cominciato anche a perdere peso, a essere inappetente e ad avere forti dolori al collo (ma questo non schiodava lo pneumologo dalla “convinzione” che si trattasse di bronchite cronica). Sottolineo anche che mio padre, e di questo lo pneumologo era stato più volte informato, è un ex operaio Ilva e ha lavorato anche l’amianto, in più è un ex forte fumatore (ha smesso da quasi 25 anni, ma tant’è).
Sorvolo sul fatto che mio padre comincerà la terapia solo lunedì per gli eccessivi ritardi e vorrei sapere da lei se è corretto il trattamento con cisplatino e vinorelbina. Attendiamo (ancora!) gli esiti di ulteriori indagini per verificare l’eventuale espressione di PD-L1, ma abbiamo deciso che non si può più aspettare. Nel caso, verrà corretta la terapia, anche se non so precisamente come.
Credo sia anche importante riferirle che mio padre è stato già operato al colon.
La ringrazio anticipatamente. Antonella.

Gentilissima Antonella ...

No. Purtroppo non esistono linee guida diagnostiche, come esistono linee guida per i trattamenti.  E comunque tali linee guida diagnostiche, quando si trovano, sono delle semplici “flow-chart” proposte da singoli studiosi e non universalmente accettate. Forse perché la diagnosi di una malattia è sempre un procedimento molto complesso che dipende dall’analisi attenta e ben soppesata di diversi elementi clinici.  Almeno, quando si vuole fare diagnosi precoce o, per lo meno, non tardiva (come invece è successo al suo papà).

La diagnosi è del tutto affidata alla intuizione e alla esperienza del singolo medico, oltre che al dovuto, continuo aggiornamento sulle diverse tecniche diagnostiche, in particolare per quanto  riguarda indicazione e resa diagnostica delle stesse.

Quando un medico arriva alla diagnosi corretta con clamoroso ritardo (o non vi arriva del tutto) e tale fatto provoca danni al paziente, come si dice, “quoad vitam” o “quoad valetitudinem“, vi è colpa professionale perseguibile legalmente.

Cordiali saluti,

.direttore medico
Gianfranco Buccheri

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