Prognosi dei tumori polmonari ALK-positivi: quali fattori la influenzano di più?…

Prognosi dei tumori polmonari ALK-positivi: quali fattori la influenzano di più?…

Buongiorno Dottore
Tra i pazienti affetti da traslocazione del gene ALK esistono differenze di aggressività di come si manifesta il tumore?
Lo chiedo perché io ho subito due lobectomie polmonari (dx e sx) e due anni dopo circa si è manifestata una metastasi cerebrale anch’essa operabile con craniotomia. Solo dopo l’esame istologico della metastasi ho scoperto di essere Alk positivo.
Ora mi accingo a fare la radioterapia adiuvante e a prendere Alectinib.
Con questo tipo di farmaco e in considerazione  della progressione della malattia potrei auspicare un effetto duraturo nel tempo di Alectinib?
Grazie
Distinti Saluti
Paolo 45 anni

Caro Paolo...

non entrerò nel tuo caso che, fra l’altro, non conosco nel dettaglio.   Anche perché questo non è l’obiettivo della rubrica “INTERROGARE L’ESPERTO”, una rubrica  rivolta a tutti e  che tratta argomenti di interesse generale per tutti… Posso dirti, comunque, che l’Alectinib è un ottimo farmaco per il trattamento del tuo tumore, potendosi prevedere una risposta buona e duratura.

Mi soffermerò invece sulla tua domanda che, perdonami, non mi risulta chiarissima, potendosi interpretare come:

  • è peggiore la prognosi dei malati di cancro al polmone con riarrangiamento ALK rispetto a quella degli stessi malati con tumore privo di tale alterazione?…
  • vi sono differenze di prognosi fra i malati con tumore ALK-positivo?…

Nessun problema, comunque…  La risposta è identica in entrambi i casi.  Infatti:

la prognosi dipende in questi casi, non già dalla aggressività del tumore, quanto dalla risposta che vi sarà ai diversi farmaci anti-ALK.  E nessuna variante genetica ALK influisce sulla sopravvivenza delle persone trattate con farmaci anti-ALK (Yoon Jin Cha, e coll.).

Tale risposta -come su accennato- è frequentemente buona o molto buona e si prolunga nel tempo (oggi la mediana di sopravvivenza in questi tumori supera abbondantemente i 5 anni (ovvero il 50% dei malati sopravvive più di 5 anni alla diagnosi).  Il che è profondamente diverso da quanto -fino a qualche anno fa- ci si poteva attendere in assenza delle attuali terapie mirate.

Spero di esser stato sufficientemente chiaro.

….

direttore medicoCordialmente,
Gianfranco Buccheri

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