CONTESTO
Fonte AIRO (Associazione Italiana Radioterapia ed Oncologia clinica)
Nella malattia oligometastatica [basso numero di siti secondari di malattia, basso numero di lesioni metastatiche all’interno di uno stesso organo ovvero, più genericamente, basso carico tumorale], caratterizzata dalla presenza di un massimo di cinque lesioni, il trattamento ablativo locale si è dimostrato fattibile, associato a minima incidenza di tossicità e potenzialmente capace di migliorare la sopravvivenza a lungo termine, senza impattare negativamente sulla qualità di vita riportata dai pazienti.
Buongiorno, dottore
Potrei sapere che tipo di effetti collaterali a breve e a lungo termine può avere la radioterapia mirata (circa 20 sedute) a tre linfonodi polmonari (uno è di 3,5 cm) e uno al surrene?
Questa terapia può essere risolutiva?
La ringrazio molto
Emilia
Gent. Emilia...
il principale effetto collaterale del trattamento radiante a livello dei linfonodi mediastinici, erogato in 20 frazioni, è l’esofagite (infiammazione dell’esofago). Tale evento è frequente, perché l’esofago molto spesso è all’interno del campo di radioterapia. Con le moderne tecniche radioterapiche, fortunatamente, l’esofagite che si manifesta è lieve o moderata, ovvero si sviluppa un lieve dolore alla deglutizione che viene controllato semplicemente con una dieta opportuna, o farmaci come il paracetamolo. Molto raramente si sviluppa una esofagite severa, che condiziona l’alimentazione. L’esofagite tende a risolversi qualche giorno dopo la fine del trattamento radiante e generalmente non lascia sequele a lungo termine.
Il trattamento delle metastasi surrenaliche è privo di effetti collaterali, quando la lesione da trattare è relativamente lontana dalle pareti gastriche/intestinali.
Per come è posta la domanda in relazione all’efficacia, si può rispondere in linea generale. La probabilità di successo della radioterapia è molto alta: dopo un trattamento radiante ad alte dosi la malattia non ricade (quasi) mai nelle sedi trattate.
Se la malattia è oligo-metastatica, ovvero vi sono poche localizzazioni di malattia come nel caso presentato, la sterilizzazione delle singole metastasi con la radioterapia aumenta la sopravvivenza e la principale sede di ricaduta risulterà essere a distanza.
Cordialmente
dott. Marco Trovò
Direttore S. O. C. di Radioterapia Oncologica
Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale, Udine
NON SARANNO INOLTRATE ULTERIORI DOMANDE/ARGOMENTI DI DISCUSSIONE AL DR. TROVÒ
(che ha dovuto sospendere la collaborazione con ALCASE per impegni personali).