Test NGS nel tumore resecato chirurgicamente: va fatto e quando?

Test NGS nel tumore resecato chirurgicamente: va fatto e quando?

Buongiorno dottore,
in fase preparatoria per lobectomia per adenocarcinoma avrebbe già senso richiedere (anche tramite solvenza) la ricerca Ngs e dei marcatori immunoterapici sul pezzo operato da utilizzare in caso si riscontri positività ai linfonodi?
Potrebbe essere un modo per risparmiare tempo prezioso?
Nel caso la nuova stadiazione desse grado II o III con linfonodi interessati sarebbero utili questi dati oppure no, dato che la maggior parte dei farmaci mirati per mutazioni ora è indicato per trattamenti su pazienti con metastasi?
Grazie in anticipo
Lorenzo

Carissimo Lorenzo...

la sua domanda è molto interessante, ma, come ha ben detto, la maggior parte dei farmaci biologici/immunoterapici al momento sono indicati nei pazienti con malattia metastatica.
Sulla questione di “guadagnare tempo” sicuramente direi di no, in quanto normalmente un sequenziamento NGS ha bisogno di un tempo di refertazione di circa 7/10 giorni e normalmente le terapie post-operatorie vengono iniziate con tempi più lunghi per dare il tempo al fisico operato di riprendersi.
Sul pezzo operatorio, per stadi IB/IIIA si chiedono al momento solo EGFR e PDL1 (e non tutto il pannello NGS), perché al momento sono usufruibili nel setting adiuvante (stadi II e III) solo Osimertinib (per le mutazioni attivanti esoni 18-19-21) e Atezolizumab in PDL1 iperespressi (>50%). Allo stesso modo però è bene precisare che negli stadi II e III è da valutare anche l’opportunità di una chemioterapia adiuvante prima di intraprendere un trattamento con e Osimertinib/Atezolizumab.
Alla luce degli eccellenti risultati di alcuni trial in corso non si può escludere che anche in futuro ci sarà l’indicazione alla ricerca di ulteriori mutazioni per la disponibilità di nuovi farmaci nei trattamenti adiuvanti. In ultimo una nota di carattere “economico”, a prescindere dal regime (solvenza o SSN), è sempre meglio contenere le spese sanitarie, se non utili ai fini di un trattamento attivo per il paziente, per cercare di preservare le risorse di un sistema sanitario già abbastanza in crisi!
Cordialmente

Chirurgo Toracico Giorgio Lo Iacono

Cordiali saluti,

Dott. Giorgio Lo Iacono
Chirurgo Toracico
Divisione di Chirurgia Toracica
Istituto Europeo di Oncologia (IEO)
Milano

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