PEMBROLIZUMAB
PEMBROLIZUMAB (Keytruda ®) | |
Primo inserimento: 21/4/2015; ultimo aggiornamento: luglio 2022; opuscolo informativo e scheda allerta per pazienti: 1/7/20 | |
Nome commerciale | Il farmaco, precedentemente noto come MK-3475 e successivamente come lambrolizumab, è già in commercio negli USA (FDA), in Europa (EMA)ed in molti altri paesi asiatici per il trattamento del cancro al polmone non a piccole cellule, nel melanoma avanzato, ed in diverse altre neoplasie col nome definitivo di Pembrolizumab (KEYTRUDA ®). |
Compagnia farmaceutica produttrice | Sviluppato e commercializzato dalla Merck. |
Indicazione approvata dal SSN | - In monoterapia è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico negli adulti il cui tumore esprime PD-L1 con Tumour proportion score (TPS) ≥ 50 % in assenza di tumore positivo per mutazione di EGFR o per ALK; - In associazione a pemetrexed e chemioterapia contenente platino, è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico non squamoso negli adulti il cui tumore non è positivo per mutazioni di EGFR o per ALK. - In associazione a carboplatino e paclitaxel o nab-paclitaxel, è indicato nel trattamento di prima linea del carcinoma polmonare non a piccole cellule metastatico squamoso negli adulti. - In monoterapia è indicato nel trattamento del carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico negli adulti il cui tumore esprime PD-L1 con TPS ≥ 1 % e che hanno ricevuto almeno un precedente trattamento chemioterapico. I pazienti con tumore positivo permutazione di EGFR o per ALK devono anche avere ricevuto una terapia mirata prima di ricevere il KEYTRUDA. Come da documento AIFA del 12/07/2022. |
Caratteristiche chimico-farmacologiche | E’ una macromolecola (anticorpo monoclonale umanizzato da topo). La sua formula chimica è: C6504H10004N1716O2036S46 |
Meccanismo d’azione | Agisce come immunomodulatore, bloccando la proteina PD-1 (Programmed cell death 1), un recettore co-inibitorio espresso dai linfociti T attivati, necessario per eludere la sorveglianza immunitaria. Il blocco di tale proteina migliora la risposta immunitaria e media in tal modo la regressione del tumore. |
Modalità di somministrazione | Uso Endovenoso. La dose raccomandata, in monoterapia, è di 200 mg ogni 3 settimane o 400 mg ogni 6 settimane, somministrata mediante infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti. La dose raccomandata di KEYTRUDA, come parte della terapia di associazione, è di 200 mg ogni 3 settimane, somministrata mediante infusione endovenosa nell’arco di 30 minuti. La terapia va prolungata fino alla progressione della malattia o alla comparsa di tossicità inaccettabile. |
Attività antitumorale riconosciuta | E’ indicato, fra l'altro, anche nel trattamento dei pazienti con melanoma avanzato (non resecabile o metastatico); linfoma di Hodgkin classico (cHL) recidivato o refrattario che abbiano fallito il trattamento con trapianto autologo di cellule staminali (ASCT) e brentuximab vedotin (BV), o che non siano eleggibili al trapianto e abbiano fallito il trattamento con BV; carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico negli adulti che abbiano ricevuto una precedente chemioterapia contenente platino; carcinoma uroteliale localmente avanzato metastatico negli adulti che non sono eleggibili alla chemioterapia contenente cisplatino..ecc...(Vedasi a questo riguardo ildocumento AIFA già citato). |
Attività antitumorale (cancro al polmone) | In uno studio di fase I, pubblicato sull’autorevole N Engl J Med, il Pembrolizumab ha prodotto risposte obiettive nel 19,5-45% in pazienti con cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC), a seconda dell’espressione tumorale di PD-L1. Un altro grosso studio pubblicato su The Lancet ne ha dimostrato la superiorità rispetto alla standard terapeutico (Docetaxel), nella seconda linea di trattamento del NSCLC avanzato esprimente il PD-L1. L’attività del Pembrolizumab è stata confermata anche in pazienti con metastasi cerebrali da NSCLC (Lancet Oncology). E ancora, nel numero del 16 aprile 2018 del NEJM, sono stati pubblicati risultati eclatanti a favore della combinazione chemioterapia + Pembrolizumab. Nel mondo, ad oggi, ben 195 (!!) sperimentazioni cliniche sul Pembrolizumab stanno ancora attivamente arruolando pazienti con cancro del polmone (censimento NIH) e le pubblicazioni sull'argomento hanno raggiunto il ragguardevole numero di 433 (!!) (PubMed) |
Indicazioni cliniche cancro del polmone | Oltre alle indicazioni già approvate in Europa (si veda su), la FDA americana ha appena approvato, in data 8/6/2019, l'uso terapeutico del Pembrolizumab nel cancro del polmone a piccole cellule (SCLC) o microcitoma "per il trattamento di terza linea dei pazienti con SCLC metastatico, dopo due linee di chemioterapia. |
Effetti tossici e collaterali | Gli effetti collaterali sono stati dichiarati “accettabili” dai ricercatori e, comunque non superiori a quelli di altri farmaci della stessa categoria. I più comuni effetti collaterali, riportati nel 20% dei pazienti, sono stati: astenia (affaticamento), tosse, nausea, prurito, arrossamenti della pelle, inappetenza, costipazione e diarrea. Per maggiori informazioni, si rimanda alla Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Da questo link è possibile scaricare una scheda per l'individuazione, il monitoraggio ed il controllo degli effetti collaterali da Keytruda: la scheda è stata fornita dalla stessa casa produttrice. |
Nostri articoli | |
Letture consigliate | 1. Scheda tecnica dell'AIFA sul Pembrolizumab 2. Informazioni della Merck al pubblico (in inglese) 3. Opuscolo informativo MSD Italia per pazienti, aggiornato al giugno 2020 4. Scheda di allerta di MSD Italia per gli effetti indesiderati, aggiornata al giugno 2020 |