Invalidità per tumore e continuità lavorativa

Invalidità per tumore e continuità lavorativa

BACKGROUND:

INPS – Assegno ordinario di invalidità concesso ai lavoratori invalidi

Hanno diritto all’assegno ordinario di invalidità (IO) i lavoratori dipendenti e autonomi, ascritti all’assicurazione generale obbligatoria INPS, affetti da infermità fisica o mentale non derivante da causa di servizio, accertata dai medici dell’INPS.
La natura della patologia invalidante deve essere tale da provocare una riduzione permanente di due terzi della capacità lavorativa in occupazioni confacenti alle attitudini del lavoratore.

Deve trattarsi di infermità permanente, ma può anche essere di durata indeterminata, purché non si tratti di un breve periodo.

L’assegno è dovuto anche quando la riduzione della capacità lavorativa, oltre detti limiti, sia preesistente al rapporto assicurativo purché vi sia stato successivo aggravamento o siano sopraggiunte nuove infermità.

Inoltre è richiesta anche un’anzianità assicurativa e contributiva pari a 5 anni (260 contributi settimanali), dei quali almeno 3 anni (156 contributi settimanali) versati nel quinquennio precedente la domanda, ed essere assicurato presso l’INPS da almeno 5 anni.


 

IL QUESITO DI PAOLO:

Buongiorno avvocato,

Volevo fare una domanda: c’è compatibilità lavoro e invalidità?… Ovvero, mi spetta la pensione di invalidità con un tumore polmonare, pur lavorando?… (adesso sono in malattia).
Grazie
Distinti saluti
Paolo Dessi

Gentilissimo Paolo...

sì, c’é compatibilità lavoro e invalidità.

Le patologie oncologiche danno diritto a vari tipi di invalidità.

Se lavora e ha almeno 5 anni di contribuzione dal 2014 ad oggi come lavoratore privato e non pubblico, può chiedere l’assegno ordinario di invalidità ex legge 222/84.

Se fa cicli chemioterapici o radioterapici che le danno effetti collaterali anche solo per un giorno può fare anche domanda di accompagnamento per il periodo della terapia.

Tali invalidità sono compatibili con l’attività lavorativa.

In ogni caso le consiglio di non farsi togliere le giornate di malattia, ma usufruire delle agevolazioni previste per chi fa terapie salvavita.

Le giornate di terapia, di esami diagnostici e tutto quello che è strettamente collegato alla sua patologia non devono essere computate come malattia ma scorporate.

Infine le consiglio di fare domanda di legge 104/92 per avere sia i permessi sul lavoro sia tutte le agevolazioni e benefici ad essa collegate.

Per qualsiasi dubbio o ulteriori chiarimenti non esiti a contattarmi...


Cordialmente,
Mara Piscitelli

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